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Come diventare un’organizzazione attraente per i talenti (e non farli scappare)
Le aziende che fanno della conoscenza teorica e applicata la leva di azione principale per continuare a sviluppare prodotti e servizi di valore per i propri clienti si stanno organizzando per affrontare quella che oramai è definita da molti la “guerra per i talenti”.
La scarsità di figure professionali come ad esempio programmatori, web designer, analisti di sistemi informatici, ricercatori, data scientist, ingegneri, design thinkers, ha portato molte organizzazioni a chiedersi “Come possiamo diventare attraenti per talenti così fondamentali per la nostra sopravvivenza?”
La domanda è corretta così come il suo timing perché negli ultimi anni abbiamo assistito ad una mutazione sostanziale del rapporto tra lavoratori — con particolare riferimento ai così detti knowledge workers — e aziende.
Se fino agli anni 2000 il lavoratore, anche quello più dotato, si aspettava di diplomarsi o laurearsi per poi entrare in una azienda e rimanere al suo interno per crescere, oggi questo “modello di crescita professionale” risulta essere non più attuale o attuabile per chi vuole esprimere appieno il proprio potenziale.
Le ragioni del cambiamento sono molteplici ma sintetizzabili in una contrazione inevitabile dei cicli economici (o delle mode)…